RESTA SINTONIZZATO

Su tutto ciò che concerne movimento e comportamento dell’essere umano, salute, neuroni, sviluppo motorio e neuroplasticità dallo studio/quartier generale
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se penso ai piedi, ai miei piedi, penso a quanti chilometri devono aver corso tra i 10 e i 30 anni. “ gazzella”, “cavallo”… i miei compagni delle medie e del liceo sapevano che io facevo quello: correvo!
Correre mi piaceva, un mix tra FUGA DA QUALCOSA che avevo dentro e INSEGUIMENTO per qualcosa che stavo cercando.
Poi succede che certe cose sono cambiate, il cambiamento in effetti realizzo ora che spaventa tutti, spaventa più gli altri che chi nello specifico cambia.

Io vorrei dirlo, non corro più.

Proprio più, anche se in provincia di Modena molti sono convinti, per loro quieto vivere, che io stia ancora correndo!
(IL CAMBIAMENTO SPAVENTA…ma questo è un altro argomento).

I miei piedi sono stati in parte deformati, dalle scarpe strette, alle scarpe ammortizzate per aiutare i tendini, dalle scarpe con i chiodi per correre in pista, alle scarpe…scarpe in generale…anche quelle belle tacco 12 che mi facevano gambe fighissime a 20 anni!!!

Le scarpe proteggevano, alzavano, facevano moda, aggrappavano, ma soprattutto…stringevano, perché per qualche ragione le scarpe …sono strette davanti, proprio lì dove ci sono le dita, dove i nostri metatarsi avrebbero bisogno di un po’ di spazio in più e invece , NO, la punta è stretta, così tanto spesso da poter dire quasi sempre.

E le mie dita ..si vede che sono state compresse per molto tempo.
Se penso che adesso uso SOLO scarpe a suola flessibile, uso i separatori per le dita ( anche dentro alle scarpe visto che spazio finalmente ce n’’e’) e mi piace proprio sentirli i piedi. Sentirli BENE!

Piedi nudi, piedi sull’asfalto… la gente si preoccupa molto quando cammino a piedi nudi, come se ci fossero vetri e mozziconi accesi, e siringhe e le peggio cose a pavimento…senza pensare che proprio perché sono a piedi nudi, meravigliosi organi di senso, sentirò un vetro, uno spino e non metterò peso.

Uuuh, io adoro la sensazione del caldo asfalto dopo la giornata di sole, un po’ bruciano e un po’ si scaldano. Mentre cammino in ciclabile mi capita proprio di avere voglia di togliermi le scarpe, sentire il suolo…e poi rimetterle.

Non immaginate quanti tipi di rugosità diverse abbia l’asfalto della ciclabile che da Canobbio porta a Tesserete, liscio, ruvido, pungente…a volte doloroso poi di nuovo quasi morbido .
Mi ricorda quando ero bambina, avrò avuto 5 anni, dovevate vedere come correvo a piedi nudi sulla ghiaia a casa dei miei nonni Ginni e Gigi.

Io correvo sulla GHIAIA e pure forte… poi una volta che mi sono trasferita in paese, e andavo a scuola, e usavo le scarpe la maggior parte del tempo… non riuscivo più a farlo, mi faceva male e mi sentivo anche “in pericolo” senza le scarpe.

Un po’ mi spiace realizzare che non farei mai correre mia figlia di 3 anni così, spensierata, senza scarpe, su un albero o in mezzo al fango in campagna.
Che peccato, certe fortune andrebbero tramandate.

di Nico

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