RESTA SINTONIZZATO

Su tutto ciò che concerne movimento e comportamento dell’essere umano, salute, neuroni, sviluppo motorio e neuroplasticità dallo studio/quartier generale
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Quanti di voi hanno un buon rapporto con i propri piedi? sanno usarli veramente, li allenano, li massaggiano?
Quanti di voi camminano scalzi per più di mezz’ora al giorno? Avete mai visto un anatra nello stagno usare il boccaglio quando s’immerge?

Io personalmente no…ed è per questo motivo che appena posso sto a piedi nudi, ovunque sono e stessa cosa insegno ai miei figli.

Credo che sentire i vari tipi di terreno, le temperature, gli oggetti, la consistenza delle cose su cui camminiamo sia un ottimo esercizio per il nostro fisico e per il nostro cervello.

I piedi ci sorreggono, ci fanno camminare, ci  trasmettono informazioni, ci permettono  di fare sport…ma la cosa più importante è che ci connettono al suolo. Sono la nostra base, le nostre radici, questa non è una cosa da sottovalutare.

Quello che molti non sanno è che i piedi sono anche in stretta connessione con i nostri organi e apparati  e che se stimolati in punti ben precisi con digitopressioni, possono riequilibrare il nostro corpo o accelerare i processi di guarigione qualora ce ne sia bisogno.

La riflessologia plantare si occupa di questo. Di fare aprire le braccia al funambolo per far si che sia sempre nel giusto equilibrio.

É una tecnica di stimolazione antichissima, fa parte di un istinto innato nell’uomo. Fonti storiche indicano che la stimolazione del piede fu praticata nel corso dei secoli da numerosi popoli e in diverse culture per lenire i dolori provenienti da altre parti del corpo e portare sollievo.

Il massaggio delle zone riflesse del piede è una disciplina olistica, quindi considera l’individuo come un’entità inscindibile di corpo-mente-spirito e la salute come l’equilibrio struttura-biochimica-psiche.

La riflessologia non è solo un massaggio in senso stretto bensì è una tecnica di stimolazione che si esprime tramite movimenti basculanti del pollice e digitopressioni. Le logiche applicative del metodo sono organiche, energetiche e psico emozionali.

I piedi vengono considerati come una persona in miniatura, tramite il trattamento di questi punti è possibile inviare stimoli alle relative parti del corpo (organi, apparati, sistema nervoso) per via indiretta, cioè attraverso dei riflessi.

Una disfunzione può essere considerata ciò che fa piegare le braccia al funambolo, va a modificare il corpo all’interno e all’esterno, 

ciò può manifestarsi anche nel piede in corrispondenza dell’organo o apparato corrispondente, ciò vuol dire che se a volte notiamo strani segni di callosità in certi punti precisi del piede possono stare ad indicare segni di sofferenza all’organo o apparato associati.

Il medico cura, la natura sana, Il riflessologo stimola.

Il dolore marcato che si manifesta in seguito alla pressione di un punto preciso del piede è uno dei segnali che consente al riflessologo di riconoscere una disarmonia a livello di un organo o altre strutture, a volte addirittura prima ancora che questo si sia manifestato sul piano fisico.

Secondo la riflessologia il corpo ha una sua naturale forma di energia che possiamo anche chiamare omeostasi, quando questa energia scorre liberamente aiuta a mantenere in salute e favorisce la guarigione.

Quando la condizione di equilibrio ideale viene infranto, compariranno sintomi e patologie di vario genere.

Dunque il ruolo della riflessologia è quello di far sì che il corpo possa essere sempre in equilibrio qualora non lo sia.

È da padrona contro:
– disturbi digestivi,
– disturbi funzionali ginecologici/andrologici,
– cefalee,
– disturbi muscolo scheletrici,
– sinusiti, otiti, allergie, vertigini, stress, ansia, insonnia….

Ogni giorno tendiamo a nascondere sempre di più i nostri piedi, il mercato costantemente ci propina calze e calzature compressive, all’ultimo grido e di ogni marchio colore e tecnologia facendoci credere che sia per il nostro bene, per proteggerci, sostenerci e accompagnarci lungo sentieri dove potremmo trovare draghi sputa fuoco o chissà che…nella triste realtà invece  i nostri piedi perdono le loro vere attitudini, si impigriscono, assomigliano sempre più a delle salsicce e diventano incapaci di darci sensazioni e informazioni e di essere usati per la funzione per cui esistono davvero, anzi davanti al primo ostacolo, come può essere una conchiglia in spiaggia si mostrano delicati e fragili.

Tutto questo perché?

Forse perché ci dimentichiamo davvero chi e cosa siamo.

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