RESTA SINTONIZZATO

Su tutto ciò che concerne movimento e comportamento dell’essere umano, salute, neuroni, sviluppo motorio e neuroplasticità dallo studio/quartier generale
Loading

ho corso molti anni, correvo perché usavo il corpo per arrivare da qualche parte:
Sul gradino più alto del podio.
Al mio peso ideale.
A dare un senso alla giornata dopo una noiosa giornata d’ufficio.
Fuori dai sensi di colpa dopo un eccellente pizza e gelato il venerdì sera.
(Ps. Non mangio carboidrati da 4 anni, ma questo sarà materiale per un altro blog)
Associavo la corsa alla libertà.

Ero fuori casa, quando casa mi stava stretta, ero nel mio peso forma, quando adolescente cercavo di capirmi, ero la prima a tagliare il traguardo, quando vincere per me era semplicemente come ESISTERE.
ESISTE un tempo in cui potevo fare questo, usare il corpo, spingerlo al limite, per ottenere qualcosa di importante in cambio.

Poi il corpo mi diceva anche tante altre cose, tendiniti, infiammazioni, dolori…ma se volevo finire i 42km e 195 mt di una maratona… non potevo ascoltarlo. E poi ho avuto un’occasione, di conoscere il sistema MM, mani a terra, quadrupedia
“ senti la tua colonna vertebrale?” “ no, oddio, dovrei? Non lo so, non me l’ ha mai chiesto nessuno…”

Ogni volta che metto le mani a terra, ogni mattina appena sveglia, e muovo il bacino, da ormai 10 anni, so esattamente come sta la mia colonna.
La sento. Mi sono così abituata a prestarle attenzione, a vivere esperienze fisiche attraverso il movimento, che mi basta poco per avere un’immagine 3D nella mia testa di come sono io fuori e dentro, come se facessi una scansione di Nico. Ogni mattina la sciolgo , la ascolto, la MUOVO…lei, la mia colonna… e appena ho occasione, faccio alcuni rotolamenti, a pavimento, con tappetino, senza tappetino…e rotolo e ripeto…ascoltando un morbido passaparola tra le vertebre. Se le vertebre sembrano saldate tra loro, se una fa male… è lì che devo lavorare.
La tocco con le mani, cerco di capire , di mobilizzare da altri piani e riprovo, fino a quando tornando a praticare al suolo tutto mi sembra più fluido.

So che è difficile crederlo ma la colonna si irrigidisce se sono preoccupata, se faccio qualche sgarro in alimentazione, se discuto con mio marito… la mia colonna ( come ogni parte del mio corpo) è ovviamente condizionata dalla mia parte emotiva, viscerale, fasciale.. da sempre…la differenza è che ora, lo sento.

Per me L’ ESPERIENZA FISICA è quando uso i miei cinque sensi per ascoltare il mio corpo.
è un’ esperienza fisica in cui c’è INTENZIONE, ATTENZIONE, CONSAPEVOLEZZA.

La mente è tutta lì, assorta, a capire se il movimento fluisce.

Come quando stiamo ascoltando un’ orchestra che suona una melodia stupefacente nel suo insieme e il nostro amico ci chiede “ senti il secondo violino da sinistra che lavoro incredibile sta facendo??” e lì per lì… ci sembra di non notarlo.. ma adesso che siamo stati STIMOLATI… ci sentiamo curiosi, e proviamo…ad allontanare il pianoforte, le arpe, tutti gli strumenti tranne i violini…e poi tutti i violini tranne il secondo da sinistra” e li…li c’è un’ ILLUMINAZIONE , un DONO, una SCOPERTA, che nessuno può toglierci.

Una personale esperienza.

Un’ esperienza fisica, è rilassare la testa e non usare il visus per orientarla a soddisfare la VISTA , la testa sarà in armonia col torace, il torace rotola sul tappetino, ascolto il RUMORE del mio corpo sul tappeto, deve essere un suono rotondo, una musica, deve essere armonioso, il RITMO, può essere lento o veloce ma deve essere un ritmo, il RESPIRO, continuo e rilassato, si armonizzerà piano piano al rotolamento come una piccola sinfonia di un’ orchestra.

Ripeto, ripeto , nelle settimane, nei mesi…fino a quando dopo aver rotolato al suolo per 2 minuti in un giorno.. mi sento così bene e in pace …che

Chissenefrega di quanto peso, Chissenefrega della discussione di stamattina, Chissenefrega del tempo che fa, …

Chissenefrega

Io MI SENTO bene

Instagram
WhatsApp